Red Hat Linux 7.1: Official Red Hat Linux Customization Guide | ||
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Indietro | Capitolo 8. NFS (Network File System) | Avanti |
Per montare un filesystem NFS che si trova su un'altra macchina, digitate il comando mount seguente:
mount shadowman:/mnt/export /mnt/local |
La directory deve esistere | |
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Nella macchina locale deve esistere la directory mount point (/mnt/local, nell'esempio sopra citato). |
In questo comando, shadowman corrisponde all'hostname del fileserver NFS, /mnt/export è il filesystem che shadowman sta esportando e /mnt/local è la directory della macchina locale dove si vuole montare il filesystem. Una volta eseguito il comando mount (e se abbiamo le autorizzazioni da shadowman), possiamo digitare ls/mnt/local per ottenere un elenco dei file in /mnt/export su shadowman.
Per montare una parte NFS da un'altra macchina potete anche aggiungere una linea al file /etc/fstab. La linea deve riportare l'hostname del server NFS, la directory che viene esportata e la directory che deve contenere il filesystem. Per modificare il file /etc/fstab dovete essere collegati come root.
Di seguito è riportata la linea che dovete aggiungere a /etc/fstab:
server:/usr/local/pub /pub nfs rsize=8192,wsize=8192,timeo=14,intr |
La vostra macchina deve contenere il mount point /pub. Una volta aggiunta la linea /etc/fstab, digitate il comando mount /pub al prompt della shell per montare il mount point /pub dal server.
Il terzo metodo di montaggio di una parte NFS prevede l'utilizzo di autofs. Autofs usa il demone automount per gestire i mount point montandoli in modo dinamico.
Autofs consulta il file di configurazione master /etc/auto.master per determinare quali mount point sono definiti. Poi avvia un processo di automontaggio con i parametri per ogni mount point. Ogni linea del file di mappa master definisce un mount point e un file di mappa separato che definisce il filesystem da montare sotto questo mount point. Per esempio, il file /etc/auto.mnt definisce i mount point nella directory /mnt; ciò viene definito nel file /etc/auto.master.
Ogni voce in auto.master ha tre campi. Il primo campo è il mount point. Il secondo campo indica la posizione del file di mappa e il terzo campo, opzionale, può contenere informazioni quali il valore di timeout.
Per esempio, per montare la directory /project52 della macchina remota penguin.host.net sul mount point /mnt/myproject della vostra macchina, aggiungete a auto.master la riga seguente:
/mnt /etc/auto.mnt --timeout 60 |
Aggiungete la linea seguente al file /etc/auto.mnt:
myproject -rw,soft,intr,rsize=8192,wsize=8192 penguin.host.net:/project52 |
Il primo campo contenuto in /etc/auto.mnt indica il nome della sotto-directory /mnt. Questa directory viene creata in modo dinamico da automount. In realtà la directory non dovrebbe esistere sulla macchina client. Il secondo campo contiene opzioni di montaggio quali rw per leggere e scrivere accessi. Il terzo campo è la posizione dell'NFS di esportazione e contiene l'hostname e la directory.
La directory /mnt deve esistere nel filesystem locale. Questo non deve contenere sotto-directory di /mnt. |
Autofs è un servizio che può essere avviato dal prompt della shell digitando i comandi seguenti:
service autofs restart |
Per visualizzare i mount point attivi, digitate il seguente comando al prompt della shell:
service autofs status |
Se modificate il file di configurazione /etc/auto.master mentre autofs è in esecuzione, dovete dire ai demoni automount di ricaricare autofs digitando al prompt della shell il comando seguente:
service autofs reload |
Per imparare a configurare autofs in modo che venga eseguito all'avvio, consultate le informazioni sulla gestione dei servizi contenute nel Capitolo 5.