Red Hat Linux 7.1: Official Red Hat Linux Customization Guide | ||
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Indietro | Capitolo 2. Installazione kickstart | Avanti |
I seguenti comandi possono essere inseriti in un file kickstart.
Configura le opzioni di autenticazione per il sistema. È simile al comando authconfig, che può essere eseguito dopo l'installazione. Per default, le password sono cifrate, ma non viene attivata la modalità shadow.
Attiva la cifratura md5 per le password.
Attiva il supporto NIS. Per default --enable nis usa qualsiasi dominio accessibile dalla rete. Un dominio va sempre impostato manualmente (tramite --nisdomain).
Il nome del domino NIS da utilizzare per i servizi NIS.
Server da utilizzare per i servizi NIS
Usa password shadow.
Attiva il supporto LDAP nel file /etc/nsswitch.conf. Il sistema cerca le informazioni degli utenti (UID, directory home, shell, ecc.) da una directory LDAP. L'uso di questa opzione richiede che sia installato il pacchetto nss_ldap. Dovete inoltre specificare un sever e un DN di base.
Attiva il metodo di autenticazione LDAP. Il modulo pam_ldap viene utilizzato per l'autenticazione e per il cambio della password nella directory LDAP. È necessario aver installato il pacchetto nss_ldap. Dovete inoltre specificare un server e un DN di base.
Specifica il nome del server LDAP da usare, se indicate --enableldap o --enableldapauth. Questa opzione viene impostata nel file /etc/ldap.conf.
Nel DN (distinguished name) della directory LDAP vengono memorizzate le informazioni dell'utente. Questa opzione modifica il file /etc/ldap.conf.
Usa Kerberos 5 per autenticare gli utenti. L'autenticazione degli utenti è basata sul sistema Kerberos 5. Il sistema Kerberos non conosce la directory home, gli UID o la shell; perciò se abilitate l'opzione Kerberos, dovete usare anche LDAP, NIS o Hesiod, se volete evitare di usare il comando /usr/sbin/useradd. Per poter usare questa opzione bisogna aver installato il pacchetto pam_krb5.
Il realm di Kerberos 5 a cui appartiene la postazione di lavoro.
KDC che risponde alle richieste dei client kerberos. Se avete più KDC, separate i loro nomi con una virgola.
KDC che sta eseguendo kadmind. Questo server gestisce la modifica delle password e le altre richieste di amministrazione. Questo server va eseguito sul KDC master se avete più di un KDC.
Attiva il supporto Hesiod per la ricerca della directory home, dell'UID e della shell. Per maggiori informazioni sul servizio, consultate il file /usr/share/doc/glibc-2.x.x/README.hesiod incluso nel pacchetto glibc. Hesiod è un'estensione del DNS e usa i record del DNS per la memorizzazione delle informazioni sugli utenti e sui gruppi di utenti.
L'opzione Hesiod LHS ("left-hand side") modifica il file /etc/hesiod.conf. Viene usata per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni.
L'opzione Hesiod RHS ("right-hand side") modifica il file /etc/hesiod.conf. Questa opzione è usata dalla libreria Hesiod per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni.
Suggerimento | |
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Per la ricerca delle informazioni sull'utente "jim", la libreria Hesiod cerca jim.passwd<LHS><RHS> che dovrebbe corrispondere a un record TXT (jim:*:501:501:Jungle Jim:/home/jim:/bin/bash). Per quanto riguarda i gruppi, la situazione è identica e viene usato: jim.group<LHS><RHS>. La ricerca degli utenti e dei gruppi in base al numero avviene creando un file "501.uid", come CNAME per "jim.passwd" e un file "501.gid" come CNAME per "jim.group". Ricordatevi che davanti a LHS e RHS non viene posto il carattere . quando la libreria determina il nome da cercare. |
Rimuove le partizioni dal sistema, prima di crearne delle nuove. Per default non viene rimossa alcuna partizione, se non specificato.
Cancella le partizioni Linux (di tipo 0x82, 0x83 e 0xfd [RAID])
Cancella tutte le partizioni dal sistema.
Sulla maggior parte dei sistemi PCI, il programma d'installazione effettua correttamente l'autorilevamento per le schede Ethernet e SCSI. Sui sistemi meno recenti e su alcuni sistemi PCI, è necessario specificare il tipo di periferica affinché la modalità kickstart funzioni correttamente. Il comando device, che indica ad Anaconda di installare moduli aggiuntivi, ha il seguente formato:
device <tipo> <NomeModulo> --opts <opzioni> |
<tipo> è "scsi" o "eth"e <NomeModulo> è il nome del modulo del kernel che dovrebbe essere installato.
Opzioni da passare al modulo del kernel. È possibile trasmettere opzioni multiple solo tra virgolette. Per esempio:
--opts "aic152x=0x340 io=11" |
I dischetti dei driver possono essere utilizzati durante le installazioni kickstart. Dovete copiarne il contenuto nella directory di root di una partizione sul disco fisso del sistema. Utilizzate poi il comando driverdisk per indicare al programma dove cercare il dischetto dei driver.
driverdisk <partizione> [--type <fstype>] |
<partizione> contiene il dischetto dei driver.
Tipo di filesystem (per esempio vfat o ext2).
Le opzioni del firewall possono essere configurate in un file kickstart. Questa configurazione corrisponde alla schermata Firewall Configuration nel programma d'installazione.
firewall [--high | --medium | --disabled] [--trust <dispositivo>] [--dhcp] [--ssh] [--telnet] [--smtp] [--http] [--ftp] [--port <portspec>] |
Selezionate uno dei seguenti livelli di sicurezza:
--high
--medium
--disabled
Indicando un dispositivo, come eth0, consente a tutto il traffico in entrata da quel dispositivo di attraversare il firewall. Per indicare più di un dispositivo, usate --trust eth0 --trust eth1. NON usate un formato separato da virgola, come per es: --trust eth0, eth1.
Se abilitate queste opzioni, autorizzate alcuni servizi specifici ad attraversare il firewall
--dhcp
--ssh
--telnet
--smtp
--http
--ftp
Potete specificare che le porte siano autorizzate ad attraversare il firewall utilizzando il formato port:protocol. Per esempio, se desiderate consentire che l'accesso IMAP attraversi il firewall, digitate imap:tcp. Potete inoltre indicare il numero di porte in modo esplicito. Per esempio, per autorizzare i pacchetti UDP sulla porta 1234, specificate 1234:udp. Se volete indicare più di una porta, separatele con delle virgole.
Indica al sistema di installare un nuovo sistema al posto di aggiornarne uno esistente. Si tratta della modalità di default.
Utilizzate uno di questi quattro comandi per specificare il tipo di installazione kickstart da eseguire:
Installa dal server NFS specificato.
--server <server>
Server da cui installare (nome dell'host o IP).
--dir <dir>
Directory contenente l'albero di installazione di Red Hat.
Per esempio:
nfs --server <server> --dir <dir> |
Installa dalla prima unità CD-ROM sul sistema.
Per esempio:
cdrom |
Installa dall'albero d'installazione Red Hat sull'unità locale, che deve essere vfat o ext2.
--partition <partizione>
Partizione per l'installazione (per es.: sdb2).
--dir <dir>
Directory contenente l'albero d'installazione Red Hat.
Per esempio:
harddrive --partition <partizione> --dir <dir> |
Installa Red Hat Linux da un server FTP o HTTP.
Per esempio:
url --url http://<server>/<dir> |
url --url ftp://<username>:<password>@<servername>;/<dir> |
Imposta il tipo di tastiera del sistema. Ecco una lista delle tastiere disponibili sulle macchine Alpha:
azerty, be-latin1, be2-latin1, fr-latin0, fr-latin1, fr-pc, fr, wangbe, ANSI-dvorak, dvorak-l, dvorak-r, dvorak, pc-dvorak-latin1, tr_f-latin5, trf, bg, cf, cz-lat2-prog, cz-lat2, defkeymap, defkeymap_V1.0, dk-latin1, dk. emacs, emacs2, es, fi-latin1, fi, gr-pc, gr, hebrew, hu101, is-latin1, it-ibm, it, it2, jp106, la-latin1, lt, lt.l4, nl, no-latin1, no, pc110, pl, pt-latin1, pt-old, ro, ru-cp1251, ru-ms, ru-yawerty, ru, ru1, ru2, ru_win, se-latin1, sk-prog-qwerty, sk-prog, sk-qwerty, tr_q-latin5, tralt, trf, trq, ua, uk, us, croat, cz-us-qwertz, de-latin1-nodeadkeys, de-latin1, de, fr_CH-latin1, fr_CH, hu, sg-latin1-lk450, sg-latin1, sg, sk-prog-qwertz, sk-qwertz, slovene |
Ecco una lista di macchine SPARC:
sun-pl-altgraph, sun-pl, sundvorak, sunkeymap, sunt4-es, sunt4-no-latin1, sunt5-cz-us, sunt5-de-latin1, sunt5-es, sunt5-fi-latin1, sunt5-fr-latin1, sunt5-ru, sunt5-uk, sunt5-us-cz |
Definisce la lingua di default per il sistema installato. La lingua specificata viene usata durante l'installazione e in seguito per visualizzare i vari messaggi. Per esempio, per impostare la lingua italiana, dovete inserire la riga seguente nel file kickstart:
lang it_IT |
I codici di lingua validi sono i seguenti:
cs_CZ, da_DK, en_US, fr_FR, de_DE, hu_HU, is_IS, it_IT, ja_JP.eucJP, no_NO, ro_RO, sk_SK, sl_SI, sr_YU, es_ES, ru_RU.KOI8-R, uk_UA.KOI8-U, sv_SE, tr_TR |
Specifica come installare il boot loader. Per default, LILO installa sull'MBR del primo disco e installa un sistema dual-boot se viene trovata una partizione DOS. Il sistema DOS/Windows si avvia se l'utente digita dos al prompt di LILO:.
Specifica i parametri del kernel.
Usa l'opzione di LILO linear solo per la compatibilità con le versioni precedenti (questa opzione è quella usata di default).
Usa l'opzione di LILO nolinear. L'opzione usata di default è linear.
Specifica dove viene scritto il boot record LILO. I valori validi sono mbr (default) o partition (installa il loader di avvio sul primo settore della partizione contenente il kernel). Se non è specificata alcuna posizione, LILO non viene installato.
Se l'opzione lilocheck è presente, il programma di installazione controlla se LILO è già presente nell'MBR e se lo rileva, riavvia il sistema. In questo caso non viene compiuta alcuna installazione. Ciò impedisce a kickstard di reinstallare un sistema già installato.
Configura il mouse per il sistema, sia in modalità testo che grafica. Le opzioni sono:
Specifica il dispositivo del mouse (per esempio: --device ttyS0).
Se questa opzione viene impostata, il sistema grafico X Window usa simultaneamente il tasto sinistro e quello destro del mouse per emulare il tasto centrale (se ne consiglia l'uso nel caso di mouse a due tasti).
Dopo l'opzione, va indicato il tipo di mouse, scegliendone uno tra i seguenti:
alpsps/2, ascii, asciips/2, atibm, generic, generic3, genericps/2, generic3ps/2, geniusnm, geniusnmps/2, geniusnsps/2, thinking, thinkingps/2, logitech, logitechcc, logibm, logimman, logimmanps/2, logimman+, logimman+ps/2, microsoft, msnew, msintelli, msintellips/2, msbm, mousesystems, mmseries, mmhittab, sun, none |
Se il comando del mouse viene indicato senza argomenti, o viene omesso, il programma d'installazione cerca di rilevare automaticamente il tipo di mouse collegato al computer. Questa procedura funziona per la maggior parte dei mouse moderni.
Configura le informazioni di rete per il sistema. Se non viene indicata e l'installazione kickstar non richiede il networking (in altre parole non è installata via NFS), il networking non viene configurato per il sistema. Se l'installazione richiede il networking, il programma d'installazione di Red Hat Linux presuppone che l'installazione debba avvenire tramite eth0 via indirizzo IP (BOOT/DHCP) e configura il sistema finale, installato per determinare in modo dinamico l'indirizzo IP. L'opzione network configura le informazioni di networking per l'installazione kickstart via rete. Inoltre nel sistema installato viene mantenuta la configurazione di rete utilizzata durante la procedura di installazione.
dhcp, bootp o static (il DHCP di default, dhcp e bootp vengono trattati nello stesso modo). Per le informazioni IP statiche è necessario usare static.
Specifica il tipo di dispositivo Ethernet da usare per l'installazione. Il comando --device <dispositivo> non ha nessun effetto nel caso sia presente il file kickstart in locale (per esempio ks=floppy). Qui di seguito mostrimao un esempio di di configurazione:
network --bootproto dhcp --device eth0 |
Indirizzo IP del computer da installare.
Indirizzo IP del gateway predefinito
Indirizzo IP del server di nomi
Maschera di sottorete per il sistema installato
Nome dell'host per il sistema installato
Esistono tre metodi differenti per la configurazione di rete:
DHCP
BOOTP
static
Il client configurato per l'uso del protocollo DHCP usa un server DHCP per ottenere le specifiche sulla configurazione. Come potrete immaginare, il metodo BOOTP richiede l'uso di un server BOOTP per fornire la configurazione della rete.
Il metodo statico richiede che tutte le informazioni sulla rete siano inserite nel file kickstart. Queste informazioni sono statiche e vengono usate durante e dopo l'installazione.
Per indicare al sistema di usare la configurazione DHCP, inserite la riga seguente nel file kickstart:
network --bootproto dhcp |
Per indicare al sistema di usare la configurazione BOOTP, inserite la riga seguente nel file kickstart:
network --bootproto bootp |
La linea di configurazione della rete con indirizzo statico è più complessa poiché richiede l'inserimento di tutte le informazioni sulla configurazione del protocollo TCP/IP. È necessario specificare:
l'indirizzo IP
la maschera di sottorete
l'indirizzo IP del gateway
l'indirizzo IP del server di nomi
Ecco un esempio di configurazione dell'indirizzo IP statico:
network --bootproto static --ip 10.0.2.15 --netmask 255.255.255.0 --gateway 10.0.2.254 --nameserver 10.0.2.1 |
Se utilizzate il metodo statico, tenete presente le due restrizioni qui indicate:
Tutte le informazioni statiche sulla configurazione di rete devono essere specificate su un'unica riga. Non è possibile per esempio unire le linee usando uno slash.
È possibile specificare solo un server di nomi. Comunque potete utilizzare la sezione %post del file kickstart (descritto nella la sezione %post — Configurazione post-installazione) per aggiungere più server di nomi, se necessario.
Crea una partizione sul sistema. Le richieste di partizione hanno la forma seguente:
part <mntpoint> --size <dim> [--grow] [--onpart <partc>] [--ondisk <disco>] [--onprimary <N>] [--asprimary] |
Il <mntpoint> indica il punto in cui la partizione viene montata e deve avere una delle seguenti forme:
Per esempio: /, /usr, /home
La partizione viene usata come spazio swap.
La partizione viene usata per il RAID software (vedere poi il comando raid).
La dimensione minima della partizione in megabyte. Indicate un valore intero come per es.: 500. Non aggiungete MB dopo il numero.
Indica alla partizione di "allargarsi" e di occupare tutto lo spazio disponibile oppure di arrivare alla dimensione massima impostata.
Imposta la dimensione massima della partizione nel caso sia stata selezionata l'opzione grow. Non aggiungete MB dopo il numero.
Indica al programma di installazione di non formattare la partizione da usare con il comando --onpart.
Indica al programma di installazione di posizionare il filesystem su una specifica partizione. Per esempio, partition /home --onpart hda1 inserisce /home su /dev/hda1. La partizione deve già esistere.
La partizione viene creata sul disco specificato. Per esempio, --ondisk sdb crea la partizione sul secondo disco SCSI presente nel sistema.
La partizione creata deve essere la partizione primaria numero <N>, altrimenti non può essere creata. <N> è compreso tra 1 e 4. Per esempio: --onprimary=1 indica che la partizione deve essere creata sulla prima partizione primaria.
Allocazione automatica della partizione come partizione primaria, se così non può essere, la partizione non viene creata.
<N> rappresenta il numero di byte per inode sul filesystem quando viene creato. Va indicato in numeri decimali. Questa opzione è utile per le applicazioni in cui desiderate aumentare il numero di inode sul filesystem.
specifica il tipo di partizione <X>, dove <X> corrisponde a un valore numerico.
Tutte le partizioni create vengono formattate durante il processo di installazione, se non sono utilizzate le opzioni --noformat o --onpart.
Nota Bene | |
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Se il comando --clearpart viene usato nel file ks.cfg, allora non è possibile usare --onpart per una partizione logica. |
Nota Bene | |
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Se dovesse fallire la fase di partizionamento del disco, compare il messaggio di diagnostica sulla console virtuale 3. |
Assembla un dispositivo RAID software. Questo comando ha la forma seguente:
raid <mntpoint> --level <level> --device <mddevice><partitions*> |
Il <mntpoint> indica la posizione in cui è montato il filesystem RAID. La partizione / deve essere un RAID 1 a meno che sia presente una partizione boot (/boot). Se la partizione /boot è di livello 1, la partizione root (/) può essere di qualsiasi tipo. La <partitions*> (che indica quali partizioni multiple formano il sistema RAID software) elenca gli identificatori RAID da aggiungere all'array RAID.
livello RAID da usare (0, 1, o 5)
Nome del dispositivo RAID da utilizzare (come per esempio md0 om1). I dispositivi RAID variano da md0 a md7 e ognuno di questi può essere usato una volta sola.
L'esempio riportato di seguito spiega come creare un RAID di livello 1, la partizione di una partizione RAID di livello 1 per / e un RAID di livello 5 per il filesystem /usr, ammettendo che esistano tre dischi SCSI sul sistema. Crea inoltre tre partizioni swap, una su ogni drive.
part raid.01 --size 60 --ondisk sda part raid.02 --size 60 --ondisk sdb part raid.03 --size 60 --ondisk sdc |
part swap --size 128 --ondisk sda part swap --size 128 --ondisk sdb part swap --size 128 --ondisk sdc |
part raid.11 --size 1 --grow --ondisk sda part raid.12 --size 1 --grow --ondisk sdb part raid.13 --size 1 --grow --ondisk sdc |
raid / --level 1 --device md0 raid.01 raid.02 raid.03 raid /usr --level 5 --device md1 raid.11 raid.12 raid.13 |
Riavvia al termine dell'installazione (nessun argomento). Di solito, kickstart visualizza un messaggio e aspetta che l'utente prema un tasto, prima di effettuare il riavvio.
rootpw [--iscrypted] <password>
Imposta la password di root del sistema <password>.
Se questa opzione è presente, la password inserita nel file di configurazione kickstart viene considerata già cifrata.
Se questa opzione è presente, X non viene configurato sul sistema installato.
timezone [--utc] <fusoorario>
Imposta il fuso orario del sistema, che può essere scelto tra i fusi orari elencati in timeconfig.
Se presente, il sistema presuppone che nell'orologio hardware sia impostato l'ora UTC (meridiano di Greenwich).
Indica al sistema di aggiornare un sistema esistente piuttosto di installarne uno nuovo.
Configura il sistema X Window. Se questa opzione non è specificata, l'utente dovrà configurare manualmente X durante l'installazione, se X era già installato. Questa opzione non dovrebbe essere utilizzata se X non viene installato sul sistema finale.
Non rileva il monitor.
Configura la scheda grafica <scheda>. Il nome della scheda grafica deve essere presente nella lista di Xconfigurator. Se questa opzione non è specificata, Anaconda rileva la scheda video.
Configura il monitor <mon>. Il monitor deve essere presente nella lista dei monitor in Xconfigurator. Questa opzione viene ignorata se sono forniti --hsync o --vsync. Se non vengono indicate informazioni sul monitor, il programma di installazione cerca di rilevarlo automaticamente.
Indica la frequenza orizzontale del monitor.
Indica la frequenza verticale del monitor.
Imposta il desktop di default GNOME o KDE (e presuppone che GNOME e/o KDE siano stati installati tramite il comando %packages).
Usa un login grafico sul sistema installato.
Se viene specificato zerombr e l'unico argomento indicato è yes, qualsiasi tabella delle partizioni non valida trovata sui dischi viene initializzata. Attivando questa opzione viene rimosso il contenuto dei dischi con le tabelle delle partizioni non valide. Questo comando dovrebbe avere la forma seguente:
zerombr yes
Non è valida nessun'altra forma.
Tramite il comando %packages è possibile specificare quali file installare durante la procedura kickstart (questa opzione è valida solo per l'installazione e non per l'aggiornamento).
I pacchetti possono essere specificati tramite il nome del componente o del singolo pacchetto. Il programma di installazione definisce vari componenti che raggruppano i pacchetti. Consultate il file RedHat/base/comps presente su qualsiasi CD-ROM Red Hat Linux se desiderate una lista dei componenti. I componenti del pacchetto sono contraddistinti dalle linee che iniziano con un numero seguito da uno spazio e poi dal nome del componente.
Nel file comps esistono altri tre tipi di linee:
Se il nome di un pacchetto inizia con un tipo di architettura, digitate solamente il nome del pacchetto, non il nome dell'architettura. Per esempio:
Per i386: netscape-common usate solo la parte netscape-common per il pacchetto specifico da installare.
Le linee che iniziano con il carattere ?, sono specifiche per il programma d'installazione e non devono essere modificate.
Se il nome di un pacchetto comincia con --hide, digitate solo il nome del pacchetto senza --hide. Per esempio:
Per --hide KDE Workstation dovete digitare solo KDE Workstation per il pacchetto specifico da installare.
Nella maggior parte dei casi, è necessario elencare i componenti desiderati e non i pacchetti. I componenti Base sono sempre selezionati per default; perciò non è necessario specificarli nella sezione %packages.
Ecco un esempio della sezione %packages:
%packages @ Networked Workstation @ C Development @ Web Server @ X Window System bsd-games |
Come potete vedere, i componenti sono indicati uno per linea con un simbolo @, uno spazio e poi l'intero nome del componente come specificato nel file comps. Specificate i pacchetti individuali. La linea bsd-games nell'esempio sopra indica un pacchetto che si desidera installare.
Nota Bene | |
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Potete anche specificare la classe di installazione Workstation e Server. Per far ciò, aggiungete semplicemente una delle seguenti linee alla sezione %packages: |
@ Gnome Workstation @ KDE Workstation @ Server @ Everything |
In questa sezione si possono aggiungere i comandi da eseguire immediatamente dopo il caricamento del file ks.cfg. Questa sezione va inserita alla fine del file e deve iniziare con il comando %pre. Potete accedere alla rete all'interno della sezione %pre; comunque il server di nomi non è ancora stato configurato. Per questo motivo è necessario utilizzare gli indirizzi IP numerici. Ecco un esempio della sezione %pre:
%pre # add comment to /etc/motd echo "Kickstart-installed Red Hat Linux `/bin/date`" > /etc/motd # add another nameserver echo "nameserver 10.10.0.2" >> /etc/resolv.conf |
Questa sezione crea il file "message-of-the-day" contenenete la data di installazione di kickstart e aggiunge un altro server dei nomi nel file /etc/resolv.conf.
Nota Bene | |
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Lo script di pre-installazione non viene eseguito nell'ambiente root. |
Potete aggiungere i comandi da eseguire una volta che l'installazione è stata completata. Questa sezione deve trovarsi alla fine del file kickstart e deve iniziare con il comando %post. Potete accedere alla rete nella sezione %post; tuttavia, il server di nomi a questo punto non è ancora stato configurato, quindi solo gli indirizzi IP funzioneranno. Ecco un esempio con la sezione %post:
%post # add comment to /etc/motd echo "Kickstart-installed Red Hat Linux `/bin/date`" > /etc/motd # add another nameserver echo "nameserver 10.10.0.2" >> /etc/resolv.conf |
Questa sezione crea un file "message-of-the-day", che contiene la data in cui è stata effettuata l'installazione kickstart e aggiunge un secondo server di nome al file /etc/resolv.conf.
Nota Bene | |
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Lo script di post-installazione viene eseguito in un'ambiente "chroot". Per questo motivo i task e la copia di uno script o di un file RPM dal supporto di installazione non funzioneranno. |
Vi permette di specificare i comandi che volete eseguire al di fuori dell'ambiente "chroot".
Il seguente esempio copia il file /etc/resolv.conf nel filesystem appena installato.
%post --nochroot cp /etc/resolv.conf /mnt/sysimage/etc/resolv.conf |
Vi consente di specificare un linguaggio di scripting differente, come per esempio Perl. Sostituite /usr/bin/perl con il linguaggio di scripting da voi scelto.
Nei seguenti esempi viene utilizzato uno script Perl per sostituire /etc/HOSTNAME.
%post --interpreter /usr/bin/perl # replace /etc/HOSTNAME open(HN, ">HOSTNAME"); print HN "1.2.3.4 an.ip.address\n"; |